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Le sepolture longobarde a Monselice

Nel corso delle indagini archeologiche che portarono alla scoperta dei resti delle mura bizantine sono state recuperate anche cinque tombe contenenti sette individui di cui tre bambini e quattro adulti. Le deposizioni – oggi custodite presso l’Antiquarium longobardo - erano accompagnate da un ricco corredo databile tra il 600 e il 650. Le tombe erano collocate nei pressi di una torre connessa con la cinta muraria, in una zona pertinente a due locali destinati ad abitazione. La straordinarietà del rinvenimento ha dato il via a numerosi studi che hanno fatto luce su alcuni aspetti del periodo storico immediatamente successivo alla presa di Monselice da parte dei Longobardi.

Il fatto che le tombe si trovassero nei pressi di un’abitazione, e non in una necropoli, fa supporre che gli individui fossero legati da vincoli parentali, poteva trattarsi di un gruppo familiare preposto alla difesa della torre. Il pregio degli oggetti dei corredi tra i quali una spada, due scramasax (tipici coltelli dell’epoca), un umbone di scudo, vari elementi di cintura per la sospensione delle armi, una crocetta in lamina d’oro decorata e alcuni pettini in osso, confermano per gli adulti un ruolo di sicuro prestigio allinterno della compagine posta dai Longobardi a presidio del castrum espugnato ai Bizantini. Lo studio degli oggetti ha permesso di individuare la loro provenienza da produzioni artigianali differenti sia di tradizione germanica, che tardoromana e bizantina.

Questo fatto mostra come, in un periodo di poco posteriore alla conquista, non fosse ancora così esclusivo per questi individui, che avevano sicuramente partecipato con o da Longobardi alla presa di Monselice, connotare la loro identità culturale con oggetti unicamente di provenienza barbara, ma come fosse più importate per chi li tumulò sottolineare il loro ruolo e valore di soldati.

A Monselice non sono stati fatti più rinvenimenti così importanti di epoca longobarda, ma nella parte bassa della Rocca lungo via XXVIII Aprile, area detta dei Tre Scalini, e di fronte alla Chiesa di San Paolo gli scavi archeologici hanno riportato alla luce alcune sepolture databili a quel periodo. Si tratta per lo più di inumazioni prive di corredo o accompagnate da qualche elemento in bronzo di cintura e alcuni frammenti di oggetti d’uso quotidiano in ceramica e vetro.
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