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LA NECROPOLI DEI “TRE SCALINI” E DEL CANALE DESTURO

Le necropoli in età romana si collocavano al di fuori della città, lungo le vie principali; le famiglie più agiate acquistavano un’area della necropoli, le cui misure erano indicate in un cippo lapideo collocato esternamente al recinto, dove trovavano posto le tombe dei familiari spesso accompagnate da stele in pietra  con i ritratti dei defunti.

A Monselice esistevano diverse necropoli, tra cui il sepolcreto con tombe a incinerazione dei “Tre Scalini”, lungo via XXVIII Aprile, collegate verosimilmente alla presenza di una strada che lambiva il versante occidentale del colle della Rocca, e alcune necropoli rurali associate a piccole insediamenti agricoli distribuiti lungo gli assi della centuriazione, come quelle lungo il cosro del canale Desturo.

Le tipologie delle sepolture rimandano sia al rito dell’incinerazione (cremazione) che a quello dell’inumazione; in ambedue i casi il defunto era deposto con un corredo costituto da oggetti di uso quotidiano.

Il rinvenimento nell’area dei “Tre Scalini” si caratterizza per la presenza di tombe scavate in nuda terra (bustum) e per la deposizione delle ossa combuste direttamente nella fossa senza un vaso ossuario.
Di particolare interesse sono due sepolture accompagnate da preziosi corredi; nella prima (UFC 8) il corredo era composto da un piccolo servizio da mensa, con ceramiche di uso domestico, una lucerna a volute, che per tradizione si credeva illuminasse la strada verso l’aldilà, e parte di uno spillone/specillo di bronzo, che potrebbe indicare l’appartenenza della tomba a una donna. Tutti gli oggetti erano stati volutamente rotti durante il rito funebre.

L’altra sepoltura (UFC 10), verosimilmente appartenuta anch’essa a una donna, forse morta in giovane età, contiene alcuni reperti singolari ovvero due statuine integre in terracotta raffiguranti due figure femminili. La prima è una madre che porta in mano le immagini forse dei figli defunti, mentre la seconda è una giovane fanciulla seduta, con accanto una servetta che regge uno specchio quadrato. Assieme alle statuette sono presenti oggetti d’uso femminile: uno specillo in bronzo per il trucco, una conocchia di osso per la filatura, alcuni dadi e pedine da gioco, balsamari in vetro e due lucerne parzialmente integre.

Lungo il canale Desturo la tipologia delle sepolture comprende, oltre a quelle in nuda terra, anche quelle alla cappuccina e in cassa di mattoni.
In particolare nel caso di quella alla cappuccina si tratta di una deposizione di tipo diretto dove il defunto una volta bruciato è stato coperto con due tegole inclinate per i lati lunghi a formare una sorta di tetto. Tra tutte le sepolture spicca per la ricchezza degli oggetti contenuti, ne spicca una ad incinerazione. Le ossa bruciate erano contenute in cassa di mattoni e cirocondate  da un ricco corredo funerario che rimanda al mondo femminile, comprendente bottiglie e balsamari di vetro, una lucerna, uno spillone in osso, un ago in bronzo, un chiodo, una perla d’ambra e una coppetta in terra sigillata.

 
La necropoli presso canale Destauro
Le necropoli presso "Tre scalini"
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