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L’ETÀ DEL BRONZO ANTICO E MEDIO. LE PALAFITTE DEL LAGHETTO DELLA COSTA

In Italia settentrionale le comunità dell'età del Bronzo dimostrano di avere acquisito un notevole bagaglio di conoscenze tecniche parallelamente all'introduzione della nuova metallurgia del bronzo (lega rame-stagno), che ha contribuito alla formazione di diversi gruppi specializzati organizzati in una società a struttura gerarchica.

Tale articolata organizzazione sociale si riflette anche nella nuova e complessa modalità insediativa che caratterizza il periodo: gli abitati "palafitticoli". Rientra pienamente in questo panorama il sito umido del Laghetto della Costa,  posto al confine tra i territori di Arquà Petrarca e Monselice, inserito nel patrimonio dell'Unesco nel 2011. Nel sito, rimasto attivo nell'antica e media età del Bronzo (2100 - 1350 a.C.), sono stati riconosciuti tre distinti nuclei di insediamento organizzati con differenti soluzioni abitative: su impalcato aereo o su bonifica di pali.

Caccia, pesca e raccolta integrano un'agricoltura prevalentemente cerealicola, che si avvale dell'uso generalizzato dell'aratro, e l'allevamento stanziale. Le principali attività artigianali qui documentate sono costituite dalla produzione ceramica, dalla lavorazione dell'osso-corno, dall'industria litica e dall'attività metallurgica (crogioli, ugelli e forme di fusione). I manufatti rinvenuti hanno evidenziato che il sito del Laghetto della Costa, sebbene posto ai margini sud-orientali dei Colli Euganei, era allora coinvolto nei principali traffici dell'Italia settentrionale e ha potuto giovarsi di vari influssi culturali, principalmente provenienti dall'area gardesana e dall'arco alpino, grazie alla vicinanza di un antico ramo del fiume Adige che attraversava Montagnana ed Este.
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